Crediamo la Chiesa, Una, Santa, Cattolica e Apostolica, e ci consideriamo un’istanza di riscoperta delle fonti cattoliche e del rinnovamento della Chiesa Universale

primus inter parens cattedra san pietro

 

Una

La sorgente dell'unità è il Dio trinitario. Il punto centrale dell'ecclesiologia vetero-cattolica è la Chiesa locale, cioè la comunità eucaristica presieduta dal vescovo, responsabile di preservare l'unità, la
cattolicità e l'apostolicità. È in relazione, da una parte, con il collegio dei presbiteri, dall'altra con i laici, che si esprime nella partecipazione sinodale alla Chiesa locale di clero e laici, uomini e donne.
La Chiesa locale, non è parte della Chiesa-una, ma è la Chiesa-una, nella sua interezza di doni e ministeri nella pienezza della salvezza di Dio.
Ciascuna chiesa locale rappresenta la Chiesa- una nel luogo, senza la necessità di una istituzione centralizzata alla quale sottomettersi.
È chiaro che ogni Chiesa locale sente la necessità di essere in comunione con tutte le altre chiese sorelle.

Cattolica

La cattolicità della Chiesa non è tanto una questione geografica, ma si fonda sul concetto espresso da S. Vincenzo di Lerins: “È cattolico tutto ciò che ovunque, da sempre e da tutti è stato creduto”. Ha dunque a che fare con la continuità della trasmissione e della comprensione della PIENEZZA della verità, dalla Chiesa apostolica, attraverso la testimonianza delle Scritture.

Apostolicità

Strettamente connessa alla cattolicità, nel senso che la preserva, la sviluppa e la tramanda. Non consiste in una meccanica “concatenazione” di vescovi (come se una catena di ordinazioni potesse di per sé produrre lo spirito apostolico!). Tutta la Chiesa deve collocarsi nella successione degli apostoli. È una responsabilità che coinvolge tutta la comunità ecclesiale, processo in cui la Chiesa rimane fedele alla Parola (attraverso Scritture e Sacramenti) nelle varie forme di inculturazione.
L'apostolicità si manifesta anche nella consacrazione di un vescovo: la Chiesa locale, autonomamente, senza un'autorità superiore che influisce, elegge il vescovo.

Riscoperta delle fonti cattoliche e del rinnovamento della Chiesa Universale

La Chiesa Vetero Cattolica si pone come un’istanza di riscoperta delle fonti cattoliche, della Sacra Scrittura e della Tradizione dei Padri della Chiesa, per vivere la fede in modo autentico e radicato nell’esperienza della Chiesa indivisa del primo millennio. Questa prospettiva si fonda sulla convinzione che il rinnovamento della Chiesa non possa prescindere da un ritorno alle sorgenti della fede, intese non solo come testi e dottrine, ma come vita vissuta nelle comunità cristiane. La Scrittura è la rivelazione primaria e normativa, mentre la Tradizione è il suo sviluppo organico e interpretativo, che trova nei primi secoli del Cristianesimo il suo fondamento più puro.

Il rinnovamento della Chiesa si colloca in questa prospettiva, distinguendosi da una semplice innovazione dottrinale per porsi invece come un movimento di ressourcement, ossia di ritorno alle fonti originarie. Ciò implica un ripensamento alla luce della Chiesa antica, nella quale la sinodalità e la collegialità erano elementi essenziali del governo ecclesiastico. Il modello vetero-cattolico non vede nella gerarchia un sistema di potere centralizzato, ma piuttosto una struttura comunionale, in cui ogni Chiesa locale mantiene la sua autonomia all'interno della comunione più ampia del Corpo di Cristo.

In questa visione, la Chiesa si rinnova non attraverso rotture con il passato, ma mediante una riscoperta della sua originaria vocazione, caratterizzata dalla partecipazione attiva del clero e dei laici nelle decisioni ecclesiali. Questo principio si traduce in un'organizzazione ecclesiastica in cui i sinodi locali e le assemblee sinodali svolgono un ruolo determinante nel discernimento della fede e della prassi pastorale. Tale modello richiama l'antica prassi della Chiesa apostolica e patristica, nella quale i concili e le decisioni collettive erano espressione di una Chiesa che vive nella comunione dello Spirito Santo.

L’istanza vetero-cattolica si colloca dunque in una tensione tra tradizione e rinnovamento, coniugando la fedeltà alle radici storiche della fede con un’applicazione contemporanea che rispetti le esigenze spirituali e pastorali delle comunità cristiane di oggi. Questo approccio è una risposta al bisogno di recuperare una Chiesa più autenticamente evangelica, in cui la cattolicità non si esprima in termini di centralizzazione giuridica, ma come comunione viva e dinamica di credenti uniti nella fede apostolica.