L'intercomunione nel contesto vetero-cattolico assume una dimensione particolare, poiché le chiese vetero-cattoliche, pur essendo radicate nella tradizione cattolica, si distinguono per un forte impegno ecumenico e per una maggiore apertura verso altre denominazioni cristiane.

Concetto Teologico:

Nelle Chiese vetero-cattoliche, l'Eucaristia è considerata un sacramento fondamentale, simbolo dell'unità della Chiesa e del mistero di Cristo. Tuttavia, diversamente dalla Chiesa cattolica romana, i vetero-cattolici hanno sviluppato un approccio più inclusivo rispetto alla comunione, riconoscendo che l'Eucaristia non è solo un segno di unità all'interno di una singola Chiesa, ma tra tutte le confessioni cristiane per rafforzare l'unità dei cristiani condividendo la Parola ("Io sono il Pane disceso dal Cielo") e mettendo in pratica l'invito di Cristo ("Fate questo in memoria di me") nello spezzare il pane della vita quotidiana e nel condividere il vino della gioia, donati da Cristo alla Chiesa Universale.

Le nostre Intercomunioni e Relazioni con altre Chiese:

  1. Intercomunione piena: La nostra Chiesa è in intercomunione piena con chiese a livello internazionale. In questo tipologia di accordo di intercomunione le chiese si impegnano in una piena collaborazione e riconoscono reciprocamente:

    1. L'unità di fede: Condividono una fede comune nella natura e nel significato dell'Eucaristia, in particolare riguardo alla presenza reale di Cristo nel sacramento e al suo ruolo centrale nella vita della Chiesa.

    2. La validità dei sacramenti e dei ministeri: Le Chiese coinvolte riconoscono reciprocamente la successione apostolica, il che significa che i sacramenti amministrati da una Chiesa sono riconosciuti validi anche dall'altra.

    3. La comunione ecclesiale: Non esistono divisioni dottrinali significative che impediscano la piena comunione. Le Chiese sono in comunione piena sia sul piano teologico sia sul piano ecclesiologico.

  2. Intercomunione aperta: La nostra Chiesa permette l'accesso all'Eucaristia ai cristiani di altre confessioni, come anglicani, luterani e membri di altre chiese, purchè condividano la fede nella reale presenza di Cristo che si dona a noi e il desiderio di unità. L'intercomunione è vista come un mezzo per costruire ponti e superare le divisioni tra le varie denominazioni. Questo riflette un approccio di ospitalità e inclusività, dove l'Eucaristia diventa un sacramento aperto a tutti coloro che accettano i valori fondamentali della fede cristiana, senza limitazioni rigide legate all'appartenenza confessionale.

  3. Dialogo ecumenico attivo: La nostra chiesa collabora strettamente con altre Chiese cristiane nell'ambito del dialogo ecumenico attivo.

L'intercomunione come Strumento di Unità:

  • Nel contesto vetero-cattolico, l'intercomunione non è solo una questione di ospitalità sacramentale, ma è anche vista come un passo concreto verso l'unità visibile della Chiesa. La celebrazione condivisa dell'Eucaristia è considerata un atto di fede comune e una testimonianza del desiderio di superare le divisioni storiche tra i cristiani e tra le varie denominazioni.

  • La Chiesa Vetero-Cattolica crede che l'Eucaristia sia un dono di Dio per tutti i credenti, indipendentemente dalle differenze denominazionali, e quindi promuove un dialogo aperto e costruttivo con altre tradizioni cristiane. L'idea è che la comunione sacramentale può rafforzare il cammino ecumenico e avvicinare i cristiani verso una piena comunione.

X

Right Click

No right click