XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B
Commento a Gv 6,1-15: Il Potere della Condivisione

Il brano del Vangelo di Giovanni, che racconta il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ci invita a riflettere su temi che vanno ben oltre l’evento in sé, offrendo spunti profondi su cui meditare nella nostra quotidianità. Gesù, seguito da una grande folla attratta dai suoi insegnamenti e dai segni che compiva, risponde non solo al bisogno fisico di cibo di queste persone, ma ci trasmette un messaggio più ampio e universale.

Il miracolo di Gesù non è solo un gesto straordinario, ma un simbolo potente della capacità di trasformare le risorse limitate in abbondanza quando queste vengono condivise con generosità e fiducia. Questo è un principio che possiamo applicare ogni giorno nella nostra vita. Spesso, di fronte alle difficoltà, tendiamo a vedere solo ciò che manca, ciò che non è sufficiente, e ci sentiamo inadeguati o impotenti. Ma l'insegnamento di Gesù ci esorta a guardare oltre la scarsità apparente e a credere che, mettendo a disposizione quel poco che abbiamo, possiamo fare una differenza significativa.

Pensiamo, ad esempio, alla nostra vita quotidiana. Quante volte ci troviamo in situazioni in cui ci sembra di non avere abbastanza tempo, risorse o energia per affrontare le sfide che ci vengono poste? Eppure, proprio come nel Vangelo, è spesso nelle piccole azioni di ogni giorno che possiamo trovare l’opportunità di un cambiamento. Forse non abbiamo molto da dare, ma quel poco – un sorriso, un gesto di gentilezza, una parola di conforto – può avere un impatto profondo su chi ci circonda. In un mondo sempre più individualista e frenetico, dove l’egoismo e la paura dell’altro sembrano prevalere, il messaggio del Vangelo ci invita a riscoprire il valore della condivisione e della solidarietà.

Nella società odierna, dominata dal consumismo e dalla competizione, spesso siamo portati a credere che la felicità e il successo dipendano da quanto possediamo o da quanto possiamo accumulare. Ma Gesù ci ricorda che il vero benessere non si misura in beni materiali, ma nella qualità delle relazioni, nella capacità di vivere in armonia con gli altri e con il creato. Questo ci richiama alla necessità di un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere e di pensare. Dobbiamo passare da una mentalità di scarsità a una di abbondanza condivisa, dove il benessere di uno non viene raggiunto a spese dell’altro, ma attraverso la cooperazione e il rispetto reciproco.

Nelle nostre comunità, possiamo vedere quotidianamente l’importanza di questo principio. Pensiamo ai molti volontari che dedicano il loro tempo e le loro energie per aiutare i più bisognosi, o alle iniziative che nascono dal basso per rispondere a problemi sociali e ambientali. Questi esempi ci mostrano che il cambiamento è possibile quando c’è una volontà collettiva di agire per il bene comune. E non si tratta solo di gesti eroici o straordinari: anche nel nostro piccolo, nella vita di tutti i giorni, possiamo fare la differenza. Basta guardare alle necessità che ci circondano e chiedersi: cosa posso fare io per contribuire? Qual è il mio “pane e pesce” da mettere a disposizione degli altri?

Il brano del Vangelo ci insegna anche l’importanza di non sprecare, di raccogliere ciò che avanza, affinché nulla vada perduto. Questo è un invito a riflettere anche sul nostro rapporto con le risorse della terra e sul modo in cui le utilizziamo. Viviamo in un’epoca di grande spreco, dove troppo spesso ciò che è superfluo viene trattato con leggerezza. Ma il rispetto per ciò che abbiamo, per le risorse naturali e per il lavoro degli altri, è parte integrante di quella giustizia evangelica di cui Gesù è stato testimone vivente.

In un momento storico in cui la crisi economica e le incertezze globali ci fanno temere per il nostro futuro, il messaggio di questo miracolo ci invita a non cedere alla tentazione dell’egoismo o della chiusura. Siamo chiamati, invece, a credere nella possibilità di un cambiamento che parta da noi, dalle nostre azioni quotidiane. La folla che seguiva Gesù cercava un messaggio di speranza, una forza che li spingesse a credere nel cambiamento. E questo è lo stesso messaggio di cui abbiamo bisogno oggi: la fiducia che, insieme, possiamo costruire un mondo più giusto e solidale.

Gesù ci mostra che anche nelle situazioni più difficili, quando tutto sembra perduto, c’è sempre la possibilità di fare la differenza. Non dobbiamo mai sottovalutare il potere della condivisione e della cooperazione. Ogni giorno siamo messi alla prova, proprio come i discepoli nel Vangelo, e ogni giorno abbiamo l’opportunità di scegliere: possiamo chiuderci nel nostro piccolo mondo, pensando solo a noi stessi, oppure possiamo aprirci agli altri, credendo che, insieme, possiamo fare grandi cose.

Infine, la raccolta dei pezzi avanzati ci ricorda che il vero benessere non è solo per noi stessi, ma è qualcosa che deve essere condiviso e conservato anche per le generazioni future. Questo ci invita a riflettere sulla responsabilità che abbiamo verso gli altri e verso il pianeta, a non sprecare ciò che abbiamo e a cercare di costruire un futuro in cui tutti possano vivere dignitosamente.

In sintesi, il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci non è solo un racconto di un evento straordinario, ma un potente insegnamento che ci parla direttamente e concretamente. Ci invita a credere nel cambiamento, a mettere in pratica la condivisione, e a costruire una società più giusta e solidale, partendo dalle piccole scelte di ogni giorno. È un richiamo a essere attivi, a non rimanere spettatori passivi delle ingiustizie del mondo, ma a diventare protagonisti di un cambiamento positivo, per noi stessi e per gli altri.

(Questo contenuto è di proprietà della Chiesa Vetero Cattolica Riformata)


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