Commento al Vangelo Mc 1,12-20
Il vangelo odierno ci illustra Gesù che si reca nella Galilea per la predicazione subito dopo l’arresto di Giovanni il Battista. Giovanni fu arrestato da Erode per aver denunciato il comportamento immorale del re e Gesù vide in questo un segno e uno spunto per la predicazione. Un po’ come oggi dovremmo fare attualizzando il Vangelo. La buona notizia è quel Dio che si fa carne e viene a vivere in mezzo a noi, quella novità che viene da Dio, ma anche e soprattutto il contenuto di Dio. In Gesù vi è l’evidenza di ciò che avviene quando un essere umano lascia entrare nella propria vita Dio. Vorrei con voi analizzare 4 frasi:
Il tempo è compiuto! Ovvero è maturo per creare la presenza del Regno di Dio. Con la venuta di Cristo, Dio irrompe nel regno dell’uomo liberandolo dalla schiavitù del tempo e invogliandolo a creare il Regno di pace e di amore così tanto voluto da Dio stesso. Non c’è più tempo, bisogna darsi da fare ed evangelizzare, portare a conoscenza la Parola a chi non la conosce. Questa è l’ora giusta, questo il momento di scegliere ancora per il Vangelo! Ovvio Gesù venne preso per pazzo dagli altri giudei perché il tempo non si era ancora compiuto e mancava molto per la venuta del Regno. Ad esempio per i farisei il Regno poteva compiersi solo quando vi era l’osservanza impeccabile della Legge.
Il Regno di Dio è vicino! E se per i farisei la venuta del Regno dipendeva dal loro sforzo, sarebbe giunto solo dopo che loro avessero osservato la legge. Gesù dice il contrario: “Il Regno è vicino”. Ci indica che è già qui e che è ora di costruirlo mattone dopo mattone. Ciò che tutti aspettavano, era già presente nella loro vita, e loro non lo sapevano.
Convertitevi! Il significato esatto è cambiare il modo di pensare e di vivere. Scrollarsi da dosso tutte le superstizioni e le finzioni. Lasciare da parte il legalismo dell’insegnamento del fariseo, le leggi inventate dall’uomo, e permettere che la nuova esperienza di Dio invada la sua vita e gli dia uno sguardo nuovo per leggere e capire i fatti. Conversione dall’ebraico shub vuol dire tornare all’alleanza con Dio. Ciò vuol dire che è Dio che ci chiama a fare alleanza con lui e se siamo offuscati da regole umane, da dogmi e da frasi ripetute a memoria come pappagalli, non possiamo rispondere perché non la capiamo. Spesso diciamo di credere in Dio, ma veramente o per sentito dire? Conversione dal greco metànoia vuol dire tornare in se stessi e quindi capire come accogliere quel Dio e abbracciarne la sua presenza per ritrovare l’umanità che è in noi. Convertirsi quindi è sperimentare la presenza di Dio nella nostra vita attraverso il servizio al più debole.
Credete nella Buona Notizia! Non era facile accettare questo messaggio, tutti lo vedevano come quello che doveva cambiare la situazione politica del tempo. E per noi? Quando qualcuno porta una notizia diversa, è difficile accettarla, e si accetta solo se la persona che reca la notizia gode della nostra fiducia.
Il primo obiettivo è quello di formare comunità viva e non di gente che frequenta passivamente come in molte chiese. Gesù passa, guarda e chiama. I primi quattro chiamati, Simone, Andrea, Giovanni e Giacomo, ascoltano, lasciano tutto e seguono Gesù per formare comunità di persone che si impegnassero nel dedicarsi al prossimo ed esplicitare così la Parola. Questo è quindi l’augurio alle nostre parrocchie e a tutti voi che vorrete iniziare un percorso serio alla sequela di Cristo.
(Questo contenuto è di proprietà della Chiesa Vetero-Cattolica Riformata)