Commento al Vangelo Mc 2,1-12
La pericope odierna narra l'incontro di Gesù con un uomo paralizzato, portato da quattro persone. Questo episodio è significativo poiché offre profonde lezioni sulla fede, la guarigione e l'autorità di Gesù.
Il racconto inizia con Gesù che si trova in una casa, e la notizia della sua presenza si diffonde rapidamente, attirando una folla così numerosa che non c'è spazio nemmeno davanti alla porta. Nel frattempo, quattro uomini portano un paralitico fino a Gesù, desiderosi di vederlo guarito. Tuttavia, a causa della folla, non riescono ad avvicinarsi. In un atto di fede straordinaria, decidono di salire sul tetto, aprirne una parte e calare giù la lettiga con il paralitico.
Ciò che colpisce immediatamente è l'attenzione di Gesù alla fede di questi uomini. Prima ancora di guarire il paralitico, Gesù dichiara: "Figlio, ti sono perdonati i peccati". Questa affermazione suscita reazioni di sconcerto tra gli scribi presenti, che ritengono che solo Dio possa perdonare i peccati. Gesù, tuttavia, dimostra la sua autorità divina anche nel campo della guarigione fisica, dicendo al paralitico di alzarsi, prendere la lettiga e andare a casa. E l'uomo guarisce immediatamente. Gesù sta offrendo una parola di liberazione che mira a guarire l'anima dell'uomo, a promuovere una conversione di vita, un rinnovamento e una rinascita spirituale. Dà all'uomo la possibilità di riscattarsi socialmente e cambiare, rientrando a pieno titolo nella società del suo tempo che lo emarginava.
Questa narrazione sottolinea diverse verità fondamentali. Innanzitutto, la fede dei quattro uomini è un esempio di come la perseveranza e la creatività possano superare le sfide. Essi sono determinati a far avvicinare il paralitico a Gesù, dimostrando una fiducia che va oltre le circostanze.
In secondo luogo, la parola di liberazione pronunciata da Gesù stesso è un richiamo a una profonda trasformazione interiore, un invito a lasciare il passato, la nostra inautenticità cristiana, e ad abbracciare una nuova vita in comunione con Dio, alla sequela del Vangelo. La guarigione attraverso il perdono è un processo di conversione che implica un cambiamento radicale di atteggiamenti e comportamenti. È un invito ad abbandonare vecchie abitudini, e a cercare una relazione più stretta con Dio e con il nostro prossimo. Siamo anche noi chiamati a pronunciare questo atto di liberazione nei confronti di chi è emarginato ed escluso, facendogli vedere nuove nuove strade di inclusività, una nuova chiesa fatta di cuori e non di mattoni e istituzioni.
Infine, l'opposizione degli scribi rafforza la sfida che Gesù rappresenta per le autorità religiose del suo tempo, preoccupate che potesse essere un problema sociale. Il suo insegnamento e il suo agire vanno al di là delle aspettative umane del suo tempo. Credevano tutti in un messia che avrebbe ribaltato la situazione politica, e invece si sono ritrovati un profeta che parlava di amore, uguaglianza e libertà.
In conclusione, il Vangelo di invita a riflettere sulla propria fede, a riconoscere nella Parola di rinascita la possibilità di un cambiamento totale della nostra vita, di un rinnovamento per essere sempre acqua nuova che zampilla dalla fonte in grado di aprire nuovi letti di un fiume che apre alla conversione della nostra società.
(Questo contenuto è di proprietà della Chiesa Vetero-Cattolica Riformata)