Commento al Vangelo Gv 1,35-42

Come mia abitudine, ogni volta che leggo le sante scritture, mi chiedo: cosa trasmettono a me uomo del ventunesimo secolo? La risposta non tarda ad arrivare. Insegnamenti di vita ed emozioni. Cercherò di comunicare anche a voi che leggete, quello che la mia percezione delle cose mi suggerisce. Anche oggi i concetti che mi emozionano sono troppi per commentarli tutti. Mi soffermerò dunque solo su alcuni.

Il libro di Samuele suscita in me in primo luogo molte domande. Ad esempio: perché l’autore biblico precisa che Samuele dormiva dove era l’arca di Dio? Che importanza ha dove dormisse?. Eppure, se è scritto ci sarà un motivo. Poi, il Signore chiama per ben tre volte Samuele, ma egli non capisce che è proprio il Signore a chiamarlo. Infine per la quarta volta l’autore scrive:”venne ancora il Signore e stette accanto a Samuele”. Finalmente, Samuele capisce e accetta. Mi viene in mente la vita degli uomini del nostro tempo, compresa la mia. Sentiamo messaggi di ogni genere, provenienti da ogni parte e spesso è molto difficile capire dove stia il vero e il giusto. Samuele però ci insegna alcune cose fondamentali, che a mio avviso, è bene tenere in considerazione. Primo: vive e dorme in un luogo votato a Dio, dunque per sbagliare meno è fondamentale stare con Dio, perlomeno con una profonda volontà e intenzione. Samuele, nonostante la posizione ottimale, non
capisce chi lo stia chiamando. Quante volte anche noi non capiamo bene cosa rispondere alle tante voci che ci propone il mondo. Samuele però, ha una persona saggia a cui chiedere, noi no. Siamo sicuri? Non è cosi. Noi sappiamo che possiamo chiedere e le nostre preghiere vengono ascoltate, se fatte con sincerità e fiducia. Dio mette sempre una persona, o un accadimento necessario, affinché si comprenda la cosa migliore da fare, sempre. Provare per credere. Un altro insegnamento molto importante è che la scelta la fa Dio. Cioè ,il primo passo viene fatto dal Signore. A noi dunque, è chiesto solo di vivere tranquilli, in una condizione vicina a Dio. Sarà poi sua volontà chiederci o meno di fare qualcosa. Sempre nelle Sacre Scritture torna questo tema, è Lui che prende l’ iniziativa, Lui sceglie .

Spostiamo ora l’attenzione sulle parole del salmo. Mi emoziona leggerle. Il messaggio mi sembra chiaro: “sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto ne sacrificio per il peccato. Allora ho detto: Ecco io vengo” . Fantastico. Mi vengono in mente tutti quei personaggi che per piacere a Dio si frustano, rinunciano, digiunano, sofferenze di ogni genere, ecc. Poi mi chiedo: ma è davvero questo che vuole il Signore ? A quanto pare no. Basta Amare Dio e gli altri, dopodiché si può anche fare come scrive l’autore di Ecclesiaste 9,7: “Va, mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro, perché Dio ha già gradito le tue opere”.Forse il Signore vuole da noi meno di quello che pensiamo. Dio è più buono di quello che crediamo.

Spesso siamo noi a complicarci la vita, anche quando non ci è chiesto. Altra conferma di questo tema, la leggiamo nel Vangelo di oggi. Gesù c’è, è in mezzo a noi ed è Lui che sceglie, Lui si è fatto presente nella nostra vita, ha fatto Lui il primo passo. Cosa ci chiede? Di seguirlo, e comprendere come è davvero conveniente imparare da Lui. Anche se non capiamo bene il perché, fare ciò che insegna Lui, fa stare meglio tutti. Chiediamo a Gesù di poter metter da parte il nostro orgoglio, la nostra superbia, e di permetterci di seguirlo nella semplice vita di tutti i giorni. Se non è il Signore stesso a chiederlo, non serve fare chissà quali cose straordinarie. Forse è la cosa più difficile, ma è sufficiente vivere in modo straordinario la vita ordinaria. Gesù resta sempre con noi.

(Questo contenuto è di proprietà della Chiesa Vetero-Cattolica Riformata)


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