Commento alla scritture di Domenica 26 Novembre 2023 Festa di Cristo Re

Le scritture di questa ultima domenica del tempo ordinario sono troppo ricche di contenuti per poterle commentare per intero. Cercherò di cogliere  alcuni concetti  per me importanti, da trasferire poi nella vita quotidiana.  Cosa volevano trasmetterci gli autori biblici con queste scritture? Quali le frasi che più mi fanno pensare? Partiamo dal Profeta Ezechiele: “cosi dice il Signore Dio”; “io stesso cercherò le mie pecore e le radunerò  dai luoghi dove erano state disperse e le farò riposare”; “ io giudicherò fra pecora e pecora”. Quando penso a queste parole, nasce in me un senso di timore nei confronti del Pastore. Cosa fa un pastore ? Alleva le pecore per nutrirsene. Perché allora il testo sacro usa queste figure metaforiche? Dio ci tratta come pecore da ingrassare e poi portare al macello? Quale potrebbe essere il significato più profondo?  Secondo me il concetto che traspare è quello di un  Dio che agisce personalmente nei confronti di ognuno di noi , con mezzi a lui noti ci cerca, ci nutre e ci cresce, rispettando le nostre sensibilità personali. A noi è chiesto solo di non dimenticare che da soli ci perdiamo, come fanno appunto le pecore senza una guida e che l’ultima parola spetta a Lui soltanto. La grande differenza per noi Cristiani è che il Pastore invece di uccidere noi, si fa uccidere pur di salvarci.

Quando leggo il salmo 23 e penso ai bambini che oggi sono in balia della guerra, mi chiedo : dov’è questo buon Pastore ? come può un bambino difendersi da certe atrocità ? Perché il pastore non li protegge? La risposta non è facile. Poi un po’ rassegnato sul fatto che non c’è una vera risposta al problema , mi rendo perlomeno conto che la responsabilità che Dio ci ha dato è davvero enorme. Solo l’essere umano, dotato di ragione, ha nelle sue mani la capacità di non fare il male. Ricordo, quando studiavo, che il nostro insegnante di antropologia ripeteva di tanto in tanto la frase : “ricordatevi ragazzi che il male non esiste, il male si fa. Esiste solo il bene. Cosi come il buio non esiste, esiste solo la luce”. Chi può fermare le azioni malvagie, chi può scegliere di non farle? L’uomo. Nessun essere vivente eccetto la specie umana , è capace di fare le atrocità che tutti conosciamo. Ma può anche scegliere di non farle. Ti preghiamo Signore, proteggici dall’uomo che vuole e compie azioni malvagie, perché ci sentiamo impotenti.

Vediamo ora se dal libro dell’Apocalisse traspare qualcosa di diverso dal nostro discorso. Non diverso, direi, ma arricchito di nuovi concetti. Dio ci spinge a non mollare mai, la vita è una specie di gara, un avventura magnifica, non poltrire altrimenti perdi la corsa. Coraggio! Io ti aiuto , anche con qualche sculacciata, ma tu datti da fare e alla fine con me, vincerai. Sappi che Io non smetterò di bussare e incoraggiarti a scegliere la cosa più giusta. Solo la tua ostinazione può chiudermi fuori, ma Io non mollerò.

Adesso è arrivato il momento di pensare al Vangelo. Qui le cose si complicano. “Quando il Figlio dell’uomo verrà separerà gli uni dagli altri, e se ne andranno: questi al supplizio eterno e i giusti invece alla vita eterna”

Mamma mia, terribile, io tra quali sarò ? Rifletto e mi domando: come può uno che si è fatto ammazzare per salvarci, pronunciare simili sentenze? Chi mai sarà pronto per il premio eterno? Il Cristo Re Glorioso sarà davvero cosi irreprensibile davanti a noi poveri mortali ? Secondo il teologo Balthasar, l’incontro con Gesù distruggerà tutto ciò che in noi è sbagliato e corrotto e rimarrà solo ciò che è buono . Secondo me, come sarà, con certezza assoluta non lo sa nessuno. Tuttavia alcune cose si capiscono bene. Ancora una volta torna l’importanza delle opere buone. Quando leggo questo brano sul giudizio finale, penso che esista un leitmotiv costante che accompagni tutta la bibbia. Se leggiamo le prime pagine (Gn 3,13 ), immediatamente dopo la caduta, Dio chiede: “ Cosa hai fatto ? “ non cosa hai creduto ma cosa hai fatto. L’ultima pagina della bibbia, (Apocalisse 22,12), recita “Ecco verrò presto per rendere a ciascuno secondo le sue opere”. Non scrive secondo ciò che si è creduto, ma secondo ciò che si è fatto. Anche nel Vangelo c’è lo stesso tema, Gesù non chiede in cosa  hai creduto, pensato, ragionato, di che religione eri, etnia, gruppi sociali, orientamento sessuale, ecc,  ma se hai avuto attenzione verso chi ne aveva bisogno, perlomeno quelli che hai incontrato durante la vita. Dunque secondo il Gesù glorioso, dov’ è che si incontra Dio? Nelle persone, tutte, ma soprattutto nei bisognosi di ogni genere. Un esempio per me molto significativo è Madre Teresa.  Bellissimo il punto in cui i giusti con sorpresa, chiedono a Gesù quando e dove lo avevano assistito. Non se ne erano neanche accorti,  stavano facendo buone azioni senza pensare a un contraccambio, per loro quella era una cosa normale.  Questo allora forse è il segreto svelato. Non fare cose buone solo per timore di una punizione. Certo, è meglio farle per timore, piuttosto che non farle. Il segreto però è farle e basta,  senza pretendere una ricompensa o un riconoscimento, anche quando non ne abbiamo voglia o non ci fa comodo. Nulla viene dimenticato.

Concludendo mi  chiedo  : qual è la strada  infallibile ? Fare cose buone per amore. Quella strada è infallibile. Buon cammino a tutti e che Il Signore ci protegga e ci accompagni.

 

(Questo contenuto è di proprietà della Chiesa Vetero-Cattolica Riformata)


X

Right Click

No right click