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Maria di Nazareth negli Atti degli Apostoli: esempio di fede e unità nella comunità cristiana post-ascensione.

Maria, Madre di Gesù (Atti 1,14)

Maria, la Madre di Gesù, appare negli Atti degli Apostoli in un solo versetto, ma la sua presenza è densa di significato teologico e simbolico. In Atti 1,14, Luca scrive: "Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui." Questo riferimento, sebbene breve, posiziona Maria tra i primi membri della comunità cristiana riunita dopo l'ascensione di Gesù e in attesa della venuta dello Spirito Santo. L'apparizione di Maria nel contesto della Pentecoste ha implicazioni profonde, sia per il suo ruolo personale sia per il significato più ampio del suo coinvolgimento nella Chiesa primitiva.

La figura di Maria negli Atti degli Apostoli segna una continuità con il ritratto offerto da Luca nel suo Vangelo. In Luca 1,38, Maria accetta con umiltà e fede la volontà divina dicendo: "Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola." La sua obbedienza e fede costituiscono un esempio per la comunità cristiana nascente, in cui la sottomissione al volere di Dio e la fiducia nel suo piano salvifico sono valori centrali. Negli Atti, Maria non è più la giovane donna chiamata a divenire la madre del Messia, ma una figura adulta, maturata attraverso l'esperienza della croce e della risurrezione del Figlio. La sua presenza nella comunità post-ascensione implica che Maria non è più semplicemente la madre fisica di Gesù, ma una figura centrale nel nuovo popolo di Dio che sta nascendo. La sua esperienza di fede, iniziata con l'annuncio angelico, culmina ora nella Pentecoste, dove Maria, insieme agli altri discepoli, riceve lo Spirito Santo, segnando una nuova fase del suo cammino di fede.

La sua fede e la sua presenza costante nella comunità, anche dopo la morte e la risurrezione di Gesù, la pongono come un esempio di perseveranza nella fede e nella preghiera. Nella comunità riunita nel Cenacolo, Maria è menzionata come una figura di rilievo, sottolineando il suo ruolo di unità tra il passato e il futuro del cristianesimo. È la madre di Gesù, il che le conferisce un'autorità particolare tra i discepoli, ma è anche colei che, con loro, attende lo Spirito Santo, segnalando che la sua funzione non è solo biologica ma anche spirituale e teologica. In qualche modo Maria è un ponte tra il Gesù storico e le comunità. Nel suo essere presente a Pentecoste, Maria diviene simbolo di una maternità che si estende oltre il piano fisico e abbraccia una dimensione universale. Come madre di Gesù, è anche, in un certo senso, madre di tutti coloro che credono in Cristo, poiché il suo "sì" all'annuncio dell'angelo continua a risuonare nella comunità cristiana come un esempio di accettazione del progetto di Dio.

In Atti 1,14, Maria è menzionata insieme agli Apostoli e ad altre donne come parte di un gruppo in preghiera. Questo dettaglio sottolinea il suo ruolo non solo come madre di Gesù, ma anche come membro attivo della comunità dei credenti. La preghiera è centrale nella vita della comunità cristiana delle origini, e la presenza di Maria in questo contesto evidenzia il suo impegno personale nella vita spirituale e comunitaria della Chiesa nascente. Ella è colei che ha sperimentato la potenza dello Spirito Santo nell'incarnazione e che ora attende, insieme agli altri discepoli, una nuova effusione dello Spirito sulla comunità. La partecipazione di Maria alla preghiera comunitaria può anche essere vista come un segno del suo ruolo di intercessione, che verrà sviluppato nella tradizione cristiana successiva. Maria, la madre che ha portato Gesù nel suo grembo, continua a svolgere un ruolo di mediazione spirituale nella Chiesa, pregando con e per la comunità dei credenti.

La teologia cattolico-romana ha sviluppato una mariologia che vede in Maria una figura chiave non solo per la sua maternità fisica di Gesù, ma per il suo ruolo teologico e spirituale nella Chiesa che ha portato Paolo VI, nel suo discorso al Concilio Vaticano II, a proclamare Maria "Madre della Chiesa", un titolo a suo dire che riflette questa comprensione del suo ruolo come madre spirituale di tutti i credenti.

La teologia vetero-cattolica riconosce Maria come la Madre di Dio, e quindi attribuiscono a lei un ruolo speciale all'interno della storia della salvezza, soprattutto in relazione all'incarnazione di Cristo. Maria è vista come una figura importante nella fede cristiana, un modello di risposta positiva alla volontà di Dio e di fede e fiducia profonda. Non vi è un culto o devozione mariana rispetto alla Chiesa Cattolica Romana e non vi è l'esaltazione di Maria oscurando il ruolo di Cristo come unico mediatore tra Dio e l'umanità. Si attribuisce grande importanza al ruolo di Maria come modello di fede, ma senza elevare la sua figura al livello dei dogmi post Concilio Vaticano I, ancorando la figura di Maria principalmente sulle Scritture e sugli insegnamenti dei primi secoli della Chiesa.


Bibliografia

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