TUTTI I SANTI – SOLENNITÀ
Commento al Vangelo: Mt 5,1-12 - Vivere le Beatitudini del Vangelo

Il 1° novembre, la liturgia vetero-cattolica fa memoria dei santi che ci hanno preceduti e hanno vissuto concretamente il Vangelo da cui prendere esempio, e fa festa con i santi viventi sulla terra che continuano a costruire il regno di Dio. Quelli che hanno avuto e hanno fame e sete di giustizia, quelli che sono stati e sono generosi, miti, puri di cuore, umili e costruttori di pace, quelli che hanno vissuto e vivono la vita di ogni giorno con un sorriso e quelli che hanno perdonato e perdonano senza portar rancore. Nella tradizione cattolico-romana inizialmente era concepita come un omaggio a tutti i fedeli defunti travisando il vero significato di questa memoria, ma tutto ciò si è poi trasformanto a una forte tendenza a "elevare alla santità" persone la cui vita spesso non sempre rispecchia il messaggio di amore, giustizia e umiltà che Gesù ci ha insegnato.

Un esempio significativo di santità vissuta è quello di mons. Oscar Romero, il vescovo salvadoregno che ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti dei poveri e per la giustizia sociale. Il suo impegno e il suo coraggio nel difendere i diritti dei più vulnerabili lo hanno portato a essere criticato e isolato dalla gerarchia della sua chiesa, che lo considerava un “estremista”. Il suo assassinio, avvenuto nel 1980, ha suscitato indignazione e ha rivelato la complessità di una situazione in cui la difesa del bene comune non era sempre sostenuta. A distanza di anni, la sua figura è stata finalmente riconosciuta dalla sua chiesa, rappresentando anche al suo interno un esempio di come l’impegno per la giustizia e la verità possa risuonare attraverso il tempo.

In questo contesto, è fondamentale sottolineare che il vero centro della fede cristiana è Gesù, e non rituali che rischiano di trasformarsi in mera idolatria. Questo richiamo a tornare alle radici della fede è un invito a concentrarsi sul messaggio di Cristo e a riflettere sul significato autentico della spiritualità cristiana. La vera strada del cristiano, infatti, non conduce verso l’onore degli altari, ma verso la via delle Beatitudini, che tracciano un percorso di umiltà, servizio e dedizione. Le Beatitudini non sono semplici frasi che adornano il Vangelo; rappresentano un invito a un’esistenza autentica, caratterizzata dalla compassione, dalla giustizia e dalla ricerca del bene comune.

Secondo l’insegnamento di Gesù, i “beati” sono i poveri, coloro che si oppongono all’ingiustizia e che, in mezzo al dolore e alla sofferenza, trovano in Dio la forza per continuare a lottare. Essi riconoscono la presenza di Dio anche nei momenti di prova, e questa consapevolezza offre loro la speranza di un futuro migliore. Coloro che si dedicano alla costruzione di un mondo più giusto e pacifico, senza cercare riconoscimenti per il loro operato, sono i veri protagonisti della fede. La loro vita diventa un testimone del messaggio evangelico e un faro di speranza che illumina il cammino di molti.

La pagina delle Beatitudini merita di essere approfondita sotto vari aspetti, poiché offre un’interpretazione profonda di cosa significhi vivere secondo il Vangelo. Questa strada, indicata da Gesù di Nazareth, ci conduce a incontrare “la gente di tutti i giorni”, quella che spesso non riceve riconoscimenti o onori, ma che rappresenta il cuore pulsante della vita cristiana. In questo contesto, è fondamentale ricordare che ciascuno di noi ha un ruolo da svolgere nel grande disegno della creazione, e che la vera grandezza sta nella nostra capacità di servire e amare il prossimo.

Ognuno di noi ha la possibilità di percorrere questa strada, e questo è il messaggio di speranza che le Scritture ci offrono. Non ci viene richiesta la perfezione, ma piuttosto un autentico orientamento verso valori di amore e giustizia. Ogni persona, con il proprio cuore, i propri tempi e le proprie capacità, può contribuire a costruire un mondo migliore. Questa, credo, sia l’unica vera “santità” che possiamo vivere. È una santità accessibile a tutti, che possiamo abbracciare e condividere con gli altri, una testimonianza che possiamo offrirci reciprocamente.

In questo percorso, troviamo anche l’ispirazione di tante persone “semplici” che ci hanno preceduto nel cammino di fede e che ora si trovano tra le braccia di Dio. La loro vita e il loro esempio ci ricordano che la vera santità si esprime nell’amore, nella giustizia e nel servizio agli altri. La santità non è una questione di riconoscimenti o celebrazioni pompose, ma di vivere in modo autentico e coerente con il messaggio evangelico.

Questa celebrazione del 1° novembre è quindi un invito a essere veri testimoni dell’amore divino nel mondo. È un richiamo a camminare insieme lungo la via delle Beatitudini, che rappresenta l’unica vera strada verso la santità, aperta a ciascuno di noi, dove l’incontro con il prossimo e l’impegno per il bene comune diventano i veri segni di un’esistenza vissuta in pienezza.

(Questo contenuto è di proprietà della Chiesa Vetero-Cattolica Riformata)


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