Commento a Luca 2,15-21
Anche quest’oggi il Vangelo di Luca ci propone gli eventi relativi alla nascita di Gesù.
In particolare, osserviamo il ruolo dei pastori, tra gli ultimi della società del tempo: passano dal timore e dall’indugio alla fiducia che li mette in cammino verso Betlemme, per poter vedere Gesù.
I pastori ascoltano, osservano e si lasciano interrogare da questa esperienza, più grande di loro e più grande di noi : il mistero dell’ Incarnazione. Ciò che vedono è una famiglia come tante : una donna con il suo sposo ed il bambino. Una famiglia povera, che ha vissuto l’esperienza dell’esclusione ("non c’era posto per loro nell’albergo" ci dice il Vangelo) e che ha accolto con fiducia la volontà di Dio.
Sin dai primi momenti della sua vita, Gesù sceglie di collocarsi ai margini, di manifestarsi a coloro che non avevano né potere né autorità. La nascita del Figlio di Dio, del Messia promesso dai profeti non avviene nell’alta società, agiata fino all’opulenza e non avviene nemmeno negli ambienti del tempio e del potere religioso. Gesù sceglie di incarnarsi nella periferia umana del tempo. I suoi primi testimoni non hanno gli strumenti culturali per leggere la portata dell’evento ma, nella loro semplicità, accolgono l’invito a mettersi in cammino. Accolgono lo stupore che ne deriva e la meraviglia, di cui si fanno testimoni.
Maria, la Madre di Dio, oggi ci insegna l’attitudine con cui stare davanti a suo Figlio, una modalità contemplativa e riflessiva. “Serbare nel cuore” non significa lasciarsi andare al sentimentalismo ma accogliere l’esperienza nell’interezza di noi : mente, sentimento e spirito. Purtroppo, il Natale ha assunto sfumature sentimentali e consumiste, lontano dalla realtà dei Vangeli.
Il tempo del Natale è un tempo che può aiutarci a ritornare ad una fede semplice, sobria e concreta.
Una fede concreta, che abbia un ruolo nella nostra vita quotidiana, nelle relazioni in famiglia, sul lavoro e con gli amici. Una fede profonda, fatta di conoscenza e consapevolezza del Mistero ed una fede capace di guidare la nostra vita alla sequela di Gesù che ha assunto la natura umana per farsi prossimo a ciascuno di noi.
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